senza-precluderci-niente

Senza precluderci niente

Ciao sono Clara e sono un privilegiata.
E probabilmente anche tu lo sei.

Ho scelto di scegliere la vita, la mia

I nostri genitori dicono che siamo cresciuti nella bambagia, non abbiamo mai avuto bisogno di fare fatica, non vogliamo impegnarci, non vogliamo responsabilità.

Ma come dice la mia amica Maura, noi non fuggiamo dalle responsabilità, noi cerchiamo responsabilità diverse.

La mia è forse la prima generazione che ha la possibilità di scegliersi la vita che vuole. Dovrebbe rinunciare perché le persone serie vanno a testa bassa lungo il percorso tracciato dalla società e segnalato ad ampi gesti dalla famiglia?

Noi possiamo scegliere, e non cogliere questa opportunità sarebbe un orribile spreco.

Ero al liceo quando sentii un’intervista a Enzo Biagi:

“Qual è la cosa più importante che vorrebbe dire ai giovani?”

“Non sprecate la vostra vita.”

Allora pensavo di dover cambiare il mondo, ora credo che non sprecare la mia vita significhi soprattutto:

  • Scegliere con consapevolezza: direzione, routine, cibo, persone. 
  • Uscire spesso dalla zona di comfort, perché nel cambiamento si cresce e succedono cose emozionanti. 
  • Non precludermi niente: non escludere a priori delle possibilità solo perché nessuno vicino a me le ha ancora esplorate.

Da qualche mese ho lasciato la mia città. Non per lavoro, non per turismo né per amore, se non quello per me stessa: volevo sperimentare la vita in altri luoghi. Da qualche mese ho iniziato ad andare per la mia strada. 

Ma il viaggio è solo una delle infinite vie possibili. Tanti sono più bravi di me a fare nuove esperienze  anche senza spostarsi. 

Non è indispensabile trasferirsi, forse neanche conoscere persone. L’importante è avere progetti e cose da imparare. Fare cose diverse, o fare le solite cose in modo diverso. Andare avanti. 

Di questo sono certa: quando tutto è statico, meglio correre ai ripari. Abbiamo bisogno di sperimentare ed evolvere. Diverse volte dopo un cambiamento quasi obbligato, mi son guardata indietro e ho realizzato che nelle giornate comode e sempre uguali stavo morendo dentro senza rendermene conto. 

La paura di uscire dal percorso segnato

You’re not unmotivated. You’re not lazy. You’re not bored. You are afraid. We are all afraid. And yet, we are still here. So every day, choose to be here, moving forward. 

 

Non è la motivazione che ti manca. Non sei pigro. Non sei annoiato. Hai paura. Abbiamo tutti paura. Ma siamo ancora qui. Quindi ogni giorno, scegli di essere qui, andando avanti.

Niklas Goeke 

La possibilità di uscire dal percorso segnato è abbondantemente distribuita tra i miei coetanei. La paura di perdere la quotidianità di cui ci si lamenta, pure. 

Il cervello non è programmato per la felicità ma per la sopravvivenza. Lascialo andare in modalità automatica e stai certo che il bias di avversione alla perdita e la paura del rammarico ti terranno alla larga dai cambiamenti più impegnativi e più rivoluzionari.

La mente è bravissima a fabbricare scuse anti-cambiamento. Chi fa scelte di vita alternative diventa inevitabilmente bersaglio di frasi come “evidentemente se lo poteva permettere” e “sicuramente lo mantengono i genitori”.

Che magari è anche vero, ma chissà quante nostre fortune preferiamo non vedere, che altrimenti i nostri alibi per non cambiare verrebbero meno. Sottovalutare le proprie risorse e sopravvalutare quelle degli altri; credere che per noi le scelte siano molto più difficili: tutto OK, è la comunissima sindrome del fiocco di neve.

Le persone che vivono vite non convenzionali non sono necessariamente figli di papà e non tutti i figli di papà si concedono il lusso di vivere come vogliono. Chi lo fa ha probabilmente priorità diverse. E per essere coerente con se stesso è disposto a sacrificare cose che a te sembrano imprescindibili. 

Hai mai pensato che anche tu potresti avere le risorse per creare la vita che vuoi? Forse è solo questione di guardarti da un’altra prospettiva. 

Sì, è difficile. Ci sono i bias cognitivi. Amici troppo simili a noi o che non vogliono contraddirci. Familiari cresciuti in un’epoca in cui l’obiettivo era liberarsi della povertà e avere una vita comoda, sicura, stabile, che non capiranno niente di diverso.

È difficile ma vale la pena di lavorarci. 

Solo tu puoi concederti il privilegio di scegliere la tua vita.

Capisci cosa vuoi fare nella vita. E fallo.

Dimostra agli altri quanto vali, competi, accumula.
Esibisci: oggetti, traguardi, partner, figli.
Costruisci una vita stabile.
Fatti il mazzo sempre e a prescindere, meritati il tuo posto nel mondo.
Siamo nati per soffrire, stringi i denti e vai avanti. E con l’arte non si vive. E le bollette come le paghi?

Se sei come la maggior parte di noi, avrai assorbito almeno una di queste convinzioni mentre ancora nuotavi nel liquido amniotico. Ma tu cosa vuoi veramente? 

Capirlo è forse la parte più difficile. Perché non esiste una risposta universale, né una risposta definitiva per te. E neanche un modo predefinito per trovarla. 

Però ci sono due passaggi obbligati:

  1. disegnare la mappa
  2. stabilire il percorso

(1) La mappa

Definire i tuoi valori e bisogni, che possono cambiare nel tempo e nel tempo tradursi in azioni diverse. Devi conoscere te stesso. Acquisire consapevolezza.

Alcuni hanno epifanie in seguito a momenti di grande stress o dolore. Per tutti gli altri la ricerca di sé stessi è un lento e quotidiano scavare e osservarsi. Non puoi delegarlo, ma puoi farti accompagnare da professionisti o esperti di vario tipo, alcuni legalmente riconosciuti, altri no.

Esistono percorsi di tutti i tipi: più o meno codificati, con approccio scientifico o legati al mondo olistico o a filosofie orientali. Psicoterapia, meditazione, yoga, crescita personale, sciamanesimo sono alcuni dei grandi filoni attraverso cui si muove la ricerca di se stessi. 

(2) Il percorso

Come puoi arrivare a vivere una vita coerente con le tue priorità?

Avrai bisogno di:

  • Tradurre bisogni e valori in obiettivi, a breve e lungo termine. 

Come immagini la tua vita tra un anno, tre, cinque?

Il coaching può aiutarti a creare una visione coerente con i tuoi valori e una lista di obiettivi da raggiungere per trasformarla in realtà. 

Pensa in grande ma sappi che non sei obbligato a trovare l’ikigai quanto un equilibrio complessivo che rispecchi le tue priorità.

Niente è scritto nella pietra. Puoi cambiare priorità e aggiustare i tuoi obiettivi quando vuoi.

  • Pianificare un percorso su misura.

Confronta diversi scenari per decidere in che direzione andare. Scelta la meta, dovrai capire come arrivarci.

Definisci le tappe intermedie in base alle tue risorse, di tempo, energia e denaro. In altre parole: scrivi una lista di cose da fare. Stabilisci di quanto tempo hai bisogno per ciascuna. Te ne servirà probabilmente il doppio di quanto stimato, per la Fallacia della pianificazione

Decidi quanto tempo dedicare al tuo progetto di cambiamento in una settimana tipo. Blocca delle ore su agenda reale o virtuale.

Non è facile fare queste stime e alcuni (io) trovano difficile persino accettare l’idea della pianificazione. Ma pur odiando sia farla che metterla in pratica son convinta che un minimo di organizzazione sia fondamentale per innescare il cambiamento.

Non è un caso se in quest’epoca di lockdown e crisi esistenziali cresce il numero e il consenso dei coach. E io, a differenza di Arianna Porcelli Safonov, penso che siano figure utilissime a chi vuol fare scelte consapevoli. 

  • Iniziare a muoverti e non fermarti.

Vincere l’inerzia è già un traguardo.
Poi bisogna essere costanti. E questo credo sia tanto più facile quanto più conosci te stesso e le tue priorità. Se hai scelto obiettivi allineati con i tuoi valori. 

Ma anche se hai capito come funzioni: hai imparato a gestire le emozioni e lo stress e a creare abitudini positive

E non dimenticare che non sei solo un cervello, coltiva il benessere, fai del tuo corpo-mente un alleato.

  • Accogliere i feedback e aggiustare il piano.

Come sanno bene i permacultori, i piani nascono per essere cambiati. È importante essere attenti e ricettivi ai segnali esterni (e interni) e procedere per tentativi e adattamenti.

Nel percorso potresti renderti conto di aver valutato male le tue priorità. Ottimo. Agire non è solo un mezzo per raggiungere obiettivi, è soprattutto un modo per conoscere se stessi attraverso le esperienze.

Nella vita
non si vince né si perde,
né si fallisce.
Non si trionfa.
Nella vita si impara,
si cresce,
si scopre,
si scrive,
si cancella.
E si riscrive di nuovo
Poesia Purepecha

Mi rasserena soltanto il sapere che sono stata autentica, che sono riuscita ad essere quanto di più somigliante a me stessa mi è stato concesso di essere.
Frida Kahlo